Pietro Lo Monaco (nella foto al fianco di Maurizio Zamparini) porta in tribunale il Catania. L’ex dirigente della società etnea, ed ex braccio destro del presidente Antonio Pulvirenti, infatti ha chiesto 6 milioni e 650 mila euro di stipendi non retribuiti, dal giugno 2004 al maggio 2012, in qualità di amministratore delegato e il relativo Trattamento di fine rapporto. Secondo Lo Monaco, che in questa stagione ha lavorato prima a Genova e poi a Palermo, il club siciliano lo avrebbe pagato soltanto per il suo ruolo di direttore generale. Da qui la pretesa dell’ingente somma.
La società ha seccamente smentito tale versione dei fatti ed ha fatto sapere di prendere “atto di quanto contenuto nella citazione” ma di ritenerla “totalmente infondata”.
Stando a quanto si legge oggi su Milano Finanza, l’avvocato Sergio Marullo di Condojanni ha depositato una citazione a giudizio nel tribunale civile di Catania contro la Calcio Catania Spa ed ha spiegato che Lo Monaco, “artefice dello straordinario sviluppo patrimoniale e economico della società”, non ha “mai ricevuto alcun compenso per lo svolgimento della sua attività di amministratore delegato, ricevendo compensi soltanto per l’incarico di direttore generale”.
Ricordiamo che Lo Monaco lasciò il Catania dopo alcuni dissidi avuti con il presidente Pulvirenti, in particolare in seguito al tentativo di acquistare la Salernitana. In precedenza il dirigente aveva avuti altri scontri con lo stesso Pulvirenti, che però in ogni occasione erano stati ricomposti. A febbraio scorso, invece, la rottura con Maurizio Zamparini e con il Palermo, contestualmente alla cacciata dell’allenatore Gasperini.
Rammentiamo inoltre che Lo Monaco è proprietario dell’Acr Messina.
Quella portata oggi in luce da Milano Finanza è una brutta storia che sicuramente macchierà la stagione esaltante del club etneo in Serie A, dove il Catania occupa l’ottavo posto e lotta per la qualificazione in Europa League, dopo aver ottenuto la salvezza con grande anticipo.
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